Detrazione infissi 2019: normativa e consigli

Si può parlare di detrazione infissi per il 2019? O, per meglio dire, il legislatore ha posto in essere delle agevolazioni per chi sostituisce gli infissi nel corso del 2019? La domanda non è affatto mal posta, dal momento che l’istituto delle agevolazioni fiscali viene rinnovato di anno in anno.

Per fortuna, la risposta è affermativa. Chi intende sostituire gli infissi può, a determinate condizioni, usufruire di un bonus. Nell’articolo che segue offriamo una panoramica sull’argomento, elencando il meccanismo di funzionamento, i requisiti e le modalità di fruizione delle agevolazioni.

detrazioni infissi
Anche per il 2019 sono previste delle misure di agevolazione per la sostituzione degli infissi

Come funziona la detrazione

Prima di tutto, una precisazione. Quest’anno le opportunità per chi intende sostituire gli infissi sono addirittura due. Per giunta, di pari convenienza, sebbene divergenti sotto il profilo dei requisiti. Le metteremo a confronto nel prossimo paragrafo. In questo, spiegheremo come funziona il meccanismo detrattivo, ovvero il classico “bonus”.

Come molti sanno, quando si parla di agevolazione fiscale, non si fa riferimento a un contributo liquido, e nemmeno a uno sconto sui costi dell’intervento (sebbene esistano eccezioni in merito). Si fa riferimento, piuttosto, a una detrazione fiscale.

In estrema sintesi, è possibile detrarre dalle tasse parte della spesa sostenuta per realizzare l’intervento. Nel caso della detrazione infissi l’intervento, ovviamente, consiste nella sostituzione degli infissi. A prescindere dalle due alternative a disposizione, stando alla Legge di Bilancio varata il 30 dicembre 2018, l’aliquota è del 50%. Dunque è possibile detrarre metà delle spese sostenute.

Una bella percentuale, non c’è dubbio. Attenzione, però, ai facili entusiasmi. Tale detrazione non può essere goduta una tantum. Piuttosto, va distribuita in dieci periodi di imposta. A patto, ovviamente, che si sia “capienti” dal punto di vista IRPEF. Un esempio concreto aiuterà a comprendere meglio il meccanismo.

Ipotizziamo che nel 2019 Tizio abbia speso 3.000 euro per sostituire gli infissi di casa e che abbia effettuato l’accesso alla detrazione infissi. Tizio inizierà a detrarre la parte che gli spetta, pari al 50% e quindi a 1.500 euro a partire dalla dichiarazione dei redditi (730 o Redditi Persone Fisiche) del 2020. In questa dichiarazione detrarrà 150 euro.

L’anno successivo, nella dichiarazione 2021, detrarrà altri 150 euro. Lo stesso dicasi per la dichiarazione 2022, per la 2023, la 2024… e via discorrendo, fino alla dichiarazione 2029.

Detrazione infissi 2019

Il requisito della “capienza” è fondamentale. Se Tizio per esempio non se la passa bene dal punto di vista economico e ogni anno sconta un’IRPEF di 100 euro, è evidente: potrà detrarre al massimo 100 euro in luogo dei 150 che gli spetterebbero.

Le due alternative: agevolazione ristrutturazioni edilizie o ecobonus?

Come già anticipato, l’istituto delle agevolazioni fiscali viene ritoccato di anno in anno, o almeno necessita di una conferma da parte del legislatore, che in genere interviene in tal senso nella Legge di Bilancio. L’ultima ha consegnato un quadro molto particolare: tra le tante agevolazioni che sono state predisposte, addirittura due riguardano da vicino il tema della sostituzione degli infissi.

La prima agevolazione è quella destinata ai “normali” interventi di ristrutturazione edilizia.

La seconda agevolazione è, invece, destinata agli interventi di riqualificazione energetica. Essa è nota nel gergo mediatico come “Ecobonus”.

Entrambi configurano una detrazione identica, ovvero al 50%. Tale punto di contatto è frutto della scelta del legislatore di abbassare l’Ecobonus dal tradizionale 65% al 50%.

Se entrambe le alternative portano al medesimo risultato (possibilità di recuperare metà delle spese sostenute), esse differiscono sotto il profilo del requisito principale, ovvero quello riguardante la natura dei lavori.

Per accedere alle agevolazioni fiscali per gli interventi di ristrutturazione edilizia, è necessario che tali interventi facciano parte del paniere individuato dai commi a, b, c, d, e dell’articolo 3 del Decreto del Presidente della Repubblica n. 380 del 2001. E’ una lista molto lunga. In merito alla sostituzione degli infissi basti sapere che tale sostituzione – per rientrare nel meccanismo detrattivo – deve prevedere un’azione sulla muratura. In estrema sintesi, la finestra deve essere ampliata o ristretta o spostata.

ristrutturazioni edilizie
Le agevolazioni fiscali per gli interventi di ristrutturazione edilizia devono prevedere dei lavori di muratura

Discorso diverso per l’ecobonus. In questo caso il criterio è quello della riqualificazione energetica. Sono passibili di questa agevolazione tutti gli interventi che consentono, nel loro complesso, di incrementare di due classi l’efficienza energetica dell’abitazione. Dunque, ritornando agli infissi, non è necessario che la loro sostituzione preveda una modifica nelle dimensioni o nell’ubicazione, ma una “semplice” modifica dei materiali. Per esempio, sostituire un vecchio infisso in alluminio con un moderno infisso in PVC consente di migliorare l’efficienza energetica degli edifici.

Un altro punto divergente (anche se di poco) è rappresentato dai limiti di spesa. Per ciò che concerne l’agevolazione per gli interventi di ristrutturazione edilizia il limite è pari a 96.000 euro. Per ciò che concerne l’ecobonus il limite è pari a 100.000 euro.

ecobonus
Per accedere all’ecobonus bisogna sostenere un intevento di riqualificazione energetica

Quale alternativa scegliere? Il risultato, lo abbiamo già detto, è lo stesso. Dipende tutto dalle vostre esigenze. Se avvertite la necessità di riqualificare energeticamente l’immobile, optate per l’ecobonus. Se invece nutrite il desiderio di modificare il profilo dell’immobile, aumentare la luminosità degli ambienti e – allo stesso tempo – non potete/volete riqualificare energeticamente i locali, optate per le agevolazioni fiscali per gli interventi di ristrutturazione edilizia.

Detrazione infissi: come richiederla

Innanzitutto, una precisazione sulle figure che possono richiedere le detrazioni infissi 2019. Il proprietario, infatti, non è l’unico in possesso di tale diritto. Possono avanzare la richiesta anche:

  • Il nudo proprietario
  • L’usufruttuario
  • Il locatario
  • Il comodatario
  • Il socio di cooperative
  • Imprenditori individuali e soggetti che realizzano redditi in forma associata (es. S.r.l.)

I passaggi per poter usufruire dell’agevolazione sono i seguenti.

  • Comunicazione dei lavori sul sito dell’ENEA (in genere effettuata da un tecnico per conto del cliente). Tale comunicazione va effettuata inoltrando degli appositi modelli. Il modello relativo alla sostituzione degli infissi fa riferimento alla Scheda Informativa (ex allegato F).
  • Pagamento dei lavori con bonifico parlante, ovvero con una causale chiara e inequivocabile, e che faccia riferimento all’articolo 16-bis del DPR 917/1986.
  • Inserire la detrazione spettante nella dichiarazione dei redditi. Il consiglio è, in questo caso, di farsi seguire da un commercialista. Di per sé la compilazione della dichiarazione dei redditi è complicata, dunque lo è ancora di più se vi è la necessità di inserire elementi “particolari” come le detrazioni infissi.

Un consiglio: conservate tutti i documenti relativi agli interventi per almeno dieci anni. L’Agenzia delle Entrate, infatti, potrebbe contattarvi per verificare che tutto sia a norma (e che la detrazione vi spetti per davvero).